La sindrome del tunnel carpale è una condizione molto frequente che colpisce prevalentemente le donne a qualsiasi età e si manifesta, inizialmente, con la comparsa di dolore e senso di pesantezza alla mano interessata che si può accompagnare ad alterazione della sensibilità delle prime tre dita. Il dolore è dapprima prevalentemente notturno, inizia alle dita ed al polso per estendersi all’avambraccio ed alla spalla ed è spesso causa di insonnia o di risveglio notturno.

La causa di questo disturbo è da ricondursi alla compressione del nervo mediano a livello del canale del carpo del polso (il nervo può essere compresso anche in altre sedi). Il canale del carpo è una sorta di “galleria” che il nervo attraversa insieme ai tendini flessori ed è ricoperto da un “tetto” formato da strutture connettivali poco elastiche (retinacolo e legamento trasverso).
Le cause che possono provocare una compressione e quindi una sofferenza del nervo sono spesso dovute ad un restringimento di questo canale che può manifestarsi per infiammazione dei tendini (la tenosinovite dei tendini flessori nelle malattie reumatiche) o per ispessimento dei legamenti che formano il “tetto” del canale (la causa più frequente). Queste condizioni provocano, comunque, una riduzione dello spazio all’interno del canale del carpo. I piccoli vasi (vasa nervorum) che ossigenano il nervo mediano vengono compressi per primi; ne consegue una riduzione dell’apporto di ossigeno e di sostanze nutritizie che innescano una sofferenza nervosa. Con la progressione della malattia il nervo progressivamente degenera e si manifesta una progressiva perdita della sensibilità delle dita fino alla anestesia completa.
Negli stadi più avanzati, se non si decomprime il nervo, si arriva alla degenerazione delle fibre più interne del nervo con conseguente paralisi motoria ovvero la perdita del movimento volontario delle prime tre dita della mano (“mano benedicente”).
L’intervento chirurgico, se eseguito nelle prime fasi della malattia, restituisce la funzionalità completa della mano con scomparsa del dolore notturno e recupero della sensibilità delle dita. Qualora la decompressione chirurgica fosse eseguita tardivamente, quando la degenerazione delle fibre nervose è avanzata, la ripresa funzionale può essere incompleta con scomparsa della sintomatologia dolorosa ma con perdita parziale o completa della sensibilità.
Con l’intervento chirurgico si scongiura, comunque, l’evoluzione della malattia e la paralisi motoria.
TRATTAMENTO
Nelle fasi iniziali di malattia può essere utile la fisioterapia e la terapia medica.
L’intervento chirurgico, della durata di circa 10 minuti, si esegue ambulatorialmente in anestesia locale con una piccola incisione al polso. La scomparsa del dolore è immediata, la ripresa completa avviene in 2 settimane nei casi di compressione lieve o moderata. Nei casi di compressione grave, dopo l’intervento chirurgico, può essere necessaria la fisioterapia.